Il piatto per batteria Zildjian K1016-20" K Constantinople Medium Ride è un ride che fornisce un suono della bacchetta più audace, più enfatizzato, definito e articolato.

Storia e processo di costruzione
Armand Zildjian, allora presidente della Avedis Zildjian Company, presentò la serie K Zildjian Constantinople nel lontano 1998. L'obiettivo era ricreare l'aspetto, la sensazione e, in definitiva, il suono delle originali Kerope Zildjian Ks prodotte in Turchia. Dopo la scomparsa di Armand nel 2002, il testimone è stato passato al direttore di Ricerca e Sviluppo Paul Francis e al suo team, che continuano a sviluppare la gamma, creando nuovi modelli e migliorando le serie. L'apparente idoneità della serie al jazz è riecheggiata dal contributo progettuale collaborativo di diversi batteristi jazz di alto livello, tra cui Adam Nussbaum con il Renaissance ride da 22", Kenny Washington Bounce da 20" (e il suo Bounce più grande da 22") ed Elvin Jones con l'hi-hat da 14".
Sulle superfici superiore e inferiore dei piatti sono presenti minuscoli solchi a punta di spillo che partono dal centro e si sviluppano a spirale verso il bordo esterno. Il secondo solco è molto più profondo e largo, misura quasi un centimetro e segue un percorso simile.In particolare, sul charleston, questo modello di tornitura rappresenta un cambiamento considerevole rispetto al design, che un tempo presentava anelli "fusi" sulla superficie. Le campane dei crash da 15", 16", 17" e 18" hanno una forma simile, con uno stile "vintage" leggermente più piccolo. Il complesso processo di martellatura conferisce a ciascuno di questi modelli la sua identità sonora unica. Prodotto in piccoli lotti con un processo di martellatura a 14 fasi, il K Constantinople ha una voce inconfondibile.
Suono versatile e inconfondibile
Suonandolo piano, il piatto crea un suono cupo, ben lontano da qualsiasi suono pulito o nitido. Quando invece viene colpito più forte, genera un effetto decisamente più brillante, con un ampio "wash" morbido, assicurando una buona "crashabilità" anche su i Ride della serie. All'interno di un contesto musicale, sembrano aver subito un leggero cambiamento di carattere, distinguendosi dove necessario e integrandosi armoniosamente. Sia in studio di registrazione, sia in un contesto live, si percepisce un attacco molto preciso ma mai invadente. Utilizzando le bacchette di feltro, si può osservare un altro lato più delicato dei colpi che, progressivamente, creano una legatura molto musicale, riempiendo gli spazi vuoti e arricchendo qualsiasi brano delicato e di buon gusto.
Se si colpisce un qualsiasi K Constantinople, si nota un'oscillazione sorprendentemente irregolare che, a seconda delle dimensioni, è più o meno evidente sui bordi. A volte l'oscillazione è piuttosto vivace, persino violenta. Sul Bounce, ad esempio, crea un'oscillazione particolarmente frenetica lungo il bordo esterno. Questo piatto richiede una grande abilità per imparare a controllarlo: ecco perché si chiama Bounce! Il ride da 22" risponde in modo preciso e dinamico a ogni colpo di bacchetta, creando un suono ricco e avvolgente che rimane in sottofondo. Il charleston, invece, è incredibilmente articolato; colpendo la superficie, sia con la punta che con il collo della bacchetta, si percepisce ogni colpo con chiarezza.