Risoluzione di un problema: utilizzare la fase per gestire il feedback


Radial-gestione-feedback

Articolo scritto originariamente da Peter Janis, presidente e CEO Radial, per Pro Sound Web.

L'altro giorno, provando uno dei nostri nuovi prodotti, ho notato una risonanza significativa nella fascia delle basse frequenze. Ma l’ultima volta che avevamo fatto dei test sullo stesso dispositivo, non c’era. Cosa è cambiato? Bene, salta fuori che era stato attivato l'interruttore di inversione di polarità. Per quanto semplice possa sembrare, disattivando l'interruttore sono state eliminate completamente la risonanza sul low-end e quella sensazione di suono “impastato”.

“Room mode” in studio.

Quello che si stava realmente verificando era la risonanza della stanza ad una delle frequenze date, che si stava amplificando proprio nella posizione di ascolto. Quando due onde a bassa frequenza sono in fase, si uniscono rinforzandosi a vicenda. Ma quando sono fuori fase, si annullano a vicenda. Questo fenomeno è noto come “Room Mode”.

Negli studi di registrazione il problema viene affrontato continuamente, spostando la posizione di ascolto o aggiungendo trappole per bassi. Lo stesso problema si verifica spesso sul palco. Diciamo che stiamo amplificando una chitarra acustica. Il segnale della chitarra viene inviato attraverso i monitor da palco e attraverso l'amplificatore per chitarra.

Il feedback di risonanza a bassa frequenza è spesso un grosso problema: quando proviamo ad aumentare il livello audio, la parte superiore dello strumento inizia a vibrare ed a ululare. Quando ciò accade, la soluzione comune è cercare di localizzare la frequenza che crea problemi e portarla fuori, usando una qualche forma di EQ radicale.

Purtroppo, l'applicazione di curve EQ drastiche non solo elimina il feedback, ma modifica drasticamente anche il tono dello strumento.

Esaminando il problema più da vicino e applicando un po' di "buon senso scientifico", è possibile ridurre il feedback senza alterare troppo il suono naturale dello strumento.

Amplificatore e monitor

Amplificatore per strumento e monitor da palco, fase relativa.

L’origine del problema è spesso l'interazione tra il monitor da palco e l'amplificatore del musicista. Ha a che fare con la frequenza, la lunghezza d'onda e la distanza. Proprio come in studio, quando due frequenze si combinano in fase si amplificano a vicenda. E proprio come in studio, tutto dipende dal punto in cui ci si trova.

Sul palco si verifica lo stesso fenomeno quando l'amplificatore e i monitor si combinano. Possono creare un "boost" di fase ad una determinata frequenza, a seconda di dove si combinano le due sorgenti sonore. Spostando semplicemente l'amplificatore, il monitor o l'artista l'uno rispetto all'altro, il problema probabilmente scomparirà.

Un'altra semplice soluzione consiste nell’invertire la polarità (fase relativa) sulla Direct Box, in modo che il segnale verso i monitor sia invertito. Per migliorare ancora la situazione, provate a invertire la fase utilizzando un dispositivo per la regolazione della fase come il Phazer™. In tutti i casi, non si tratta di smanettare con l'EQ, ma di risolvere il problema a livello fisico o elettrico.

Potere della mente

Come avrete notato, alcune volte ho accennato al fatto di lasciar stare l’EQ. Il cervello umano è molto più potente di quanto pensiamo. In realtà il cervello correggerà automaticamente qualsiasi cosa si faccia applicando l'EQ. Se si aumenta il basso, l'orecchio cercherà di attenuarlo. Se si aumentano le sibilanti, accadrà la stessa cosa.

Potete verificare voi stessi il fenomeno parlando in un microfono con tutte le impostazioni flat. Lentamente, iniziate a tagliare i medi facendo sembrare la voce simile ad un annunciatore radio FM … ancora… ancora… fino a quando suonerà come un enorme Elvis. A questo punto, spegnete l’EQ. La vostra voce sarà orribile, nasale, mediosa!

A questo punto, smettete di parlare e spostate il microfono. Aspettate 5 secondi, poi iniziate a parlare senza microfono. Portate lentamente il microfono alle vostre labbra. Ascoltate. Rimarrete stupiti. L'ho fatto ieri sera in una jam come dimostrazione ad un chitarrista. Finalmente ha smesso di fare casino con l'EQ.

Tutto questo, per dire di lasciar stare l'EQ. Almeno per ora - usatelo per addolcire, se proprio dovete. Ma se avete intenzione di fare qualcosa di radicale, eliminate parte dei bassi utilizzando un filtro passa-alto. Ciò contribuirà ad eliminare la risonanza a bassa frequenza senza influenzare il timbro generale dello strumento.

Noi umani siamo più sensibili alla gamma delle frequenze medie. È dove comunichiamo e differenziamo il carattere timbrico. Eliminare i medi potrebbe risultare piacevole ad un primo ascolto, ma il nostro cervello cercherà automaticamente di tornare indietro, come dimostra il nostro esempio.

E quando si tagliano i medi, si aumentano inevitabilmente i bassi e gli acuti, e a seguire il livello, per compensare. Ma tutto ciò servirà solo a causare più feedback.

Luke, chiudi gli occhi…. e usa la Forza!

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